27 Aprile 2022

I film dell’Emilia-Romagna al Bellaria Film Festival 40

Per la quarantesima edizione del Bellaria Film Festival la nuova direzione artistica ha voluto sin dall’inizio  mantenere un forte legame con il territorio, valorizzando i numerosi talenti cinematografici che l’Emilia-Romagna custodisce e fa emergere ogni anno con determinazione, attraverso le sue strutture pubbliche e private, ma anche rendendo noti attraverso il cinema gli ambienti suggestivi che la regione ha da offrire come location.

Diversi sono i film che occupano il programma del Festival ambientati in questi luoghi e diretti da questi artisti.

Nel Concorso Gabbiano, che premia l’innovazione del linguaggio cinematografico, a opera di giovani cineasti indipendenti, Enklave di Marco Balestri, attraverso la riscoperta del campo di prigionia in cui sono stati detenuti i soldati nazisti nel dopoguerra italiano a Bellaria, indaga i meccanismi di rimozione collettiva nella storia recente della riviera romagnola; mentre Il posto sospeso di Manuel Zani racconta  la storia delle persone che vivono con lentezza a Ville Montetiffi, mostrando uno spaccato delle loro esistenze, ricordando e riflettendo su di esse, affrontando con semplicità problemi da sempre connaturati all’essere umano. E i luoghi dell’Emilia-Romagna tornano ancora, sempre nel Concorso Gabbiano, nel cortometraggio di Maria Cristina Gìmenez Cavallo, La grande quercia, in cui alcune scene si susseguono come se fossero i ricordi di un antichissimo albero, la quercia secolare di Scandiano, mostrato attraverso un piano sequenza che attraversa le diverse epoche.

Negli Eventi Speciali due film ci raccontano il lato musicale dell’Emilia-Romagna. Italo Disco di Alessandro Melazzini, presentato al Rotterdam Film Festival, racconta una divertente e appassionata indagine su un movimento musicale nato in Italia e che ha fatto ballare tutto il mondo, in un’epoca perduta di sogni, benessere e contraddizioni, in cui milioni di giovani si abbandonavano al ritmo scatenato di melodie sintetiche ed accattivanti, per sfuggire dai problemi di una società che non capivano. La moda del liscio di Alessandra Stefani, presentato in anteprima, mette in scena attimi dagli ultimi giorni di gloria di un vecchio crooner, paladino del Liscio Romagnolo. Questo repertorio d’altri tempi diventa il racconto corale di grandi e piccoli personaggi di questo genere, in bilico tra decadenza e voglia di sopravvivere.

Non potevamo non dedicare uno spazio importante alla memoria di Pier Paolo Pasolini. In Il giovane corsaro, Pasolini da Bologna, di Emilio Marrese, la gioventù del grande intellettuale viene narrata per la prima volta nella sua città natale. Un periodo della sua vita tra i meno raccontati, ma anche tra i più fertili e curiosi. In mezzo ai portici di Bologna Pasolini sperimenterà i suoi primi incontri, i suoi primi conflitti, le direzioni attraverso cui il suo sapere acquisirà un’identità sempre più forte e sempre più convinta.

La selezione ha inteso da subito diversificare le opere cinematografiche scelte, muovendosi tra generi molto diversi tra loro, che forniscono quindi una panoramica completa sull’ampia versatilità del cinema emiliano-romagnolo, grazie all’operato della Emilia Romagna Film Commission in forte espansione, per cui il Bellaria Film Festival si offre come vetrina e come ponte con realtà nazionali e internazionali.