Lo zio di Brooklyn

Controcampo Italiano

12 Maggio 2024 | 17:00

Cinema Roma

Alla presenza di Franco Maresco

 

Il degrado di Palermo viene rappresentato da tre fratelli, costretti da una coppia di nani mafiosi a ospitare un anonimo e silenzioso personaggio.

Queste immagini opponevano una realtà brutale all’irrealtà televisiva, cristallizzavano una post-civiltà siciliana e italiana di inerzia, miseria e rifiuti al di là delle parole ingannevoli, esprimevano una sopravvivenza puramente corporale primaria e tenace, dicevano: “La vita fa schifo.”

Lietta Tornabuoni, «La Stampa», 1995

 


Produzione: Galliano Juso per Digital Film

Cast: Salvatore Gattuso, Pippo Augusta, Gaspare Marchione, Natale Lauria, Rosario Carollo, Pietro Rizzo, Francesco Arnao, Antonino Bruno, Luigi Cinà, Bruno Di Benedetto, Salvatore Farina, Pietro Giordano, Giovanni Lo Giudice, Marcello Miranda, Mario Salmeri, Vincenzo Serio, Mariano Spataro, Angelo Prollo, Camillo Conti, Giuseppe Di Stefano, Francesco Tirone, Massimo Salmeri

Regia di Daniele Ciprì, Franco Maresco

98'

Italia

1995

Daniele Ciprì, Franco Maresco

 

Franco Maresco (Palermo, 1958) ha iniziato a lavorare negli anni Settanta e Ottanta come vignettista satirico e conduttore di programmi radiofonici. Nel 1986 ha incontrato Daniele Ciprì con il quale ha inventato Cinico TV, che andò in onda sulla Rai 3 di Angelo Guglielmi a partire dal 1990 ed è oggi considerato quasi unanimemente uno dei programmi più innovativi e originali della televisione italiana. Nel 1995 i due registi hanno realizzato il loro primo lungometraggio, Lo Zio di Brooklyn, seguito da Totò che visse due volte (1998), Il ritorno di Cagliostro (2003) e Come inguaiammo il cinema italiano. La vera storia di Franco e Ciccio (2004). Separatosi da Daniele Ciprì nel 2007, Franco Maresco ha realizzato Io sono Tony Scott, ovvero come l’Italia fece fuori il più grande clarinettista del jazz (2010), Belluscone. Una storia siciliana (2014), vincitore del premio Orizzonti alla Mostra Internazionale dell’Arte Cinematografica di Venezia e del David di Donatello per il miglior documentario, Gli uomini di questa città io non li conosco (2015) e, infine, La mafia non è più quella di una volta (2019), premio speciale della giuria alla 76esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.